Programmi dei corsi


Nota importante (leggere con attenzione!).

I programmi indicati in questa pagina differiscono (quale più, quale meno) da quelli riportati nelle Guide delle rispettive facoltà (a stampa o sul web). Perché? Le Guide di solito riportano dati che sono stati chiesti ai docenti in media un anno prima rispetto allo svolgimento effettivo del corso. Al momento di svolgere il corso può accadere (come è avvenuto di recente) che un libro non sia più disponibile in libreria, o che sia stato sostituito da una nuova edizione, eccetera. Inoltre, può accadere che limitazioni di calendario o nuove opportunità (convegni, laboratori) impongano di restringere o consentano di espandere il programma svolto. Le indicazioni che si trovano in questa pagina valgono per tutti (salvo accordi specifici), frequentanti e non frequentanti.

Elementi di economia dei beni musicali (Laurea triennale in Informatica musicale, Dipartimento di Informatica, Università Statale di Milano)


Elementi di economia dei beni musicali
Informatica musicale
Dipartimento di Informatica
Università Statale di Milano


Le attività musicali e la loro economia: panoramica e analisi


Per “Economia dei beni musicali” intendiamo estensivamente l’insieme di tutte le possibili transazioni economiche che hanno a che fare con la musica, o, in altri termini, chi paga chi e come per qualunque oggetto materiale o immateriale di natura musicale (reale o possibile) che venga scambiato. Dall’obolo al musicista di strada all’acquisto dei diritti di una canzone per un jingle o per un centralino telefonico, dalla gestione del personale della Scala alla cessione del brevetto per un circuito integrato che fa funzionare una tastiera elettronica, dal merchandising di una tournée all’ordinanza di ripartizione della Siae.

Quello che segue è il programma dettagliato delle lezioni svolte nell'A.A. 2016-2017, e costituisce una traccia attendibile delle lezioni anche per gli anni accademici successivi:

Il nome del corso e il contenuto. L'evoluzione della vita musicale e dell'economia della musica tra Settecento e Ottocento. Il pianoforte: aspetti tecnici, musicali in senso stretto, sociali. Il rinforzo del suono e la creazione di comunità (esempi dalla storia della sinfonia – Bekker – e da quella dei concerti rock). Il salotto borghese. La nuova indipendenza dei musicisti, il diritto d'autore, l'editoria. La stampa della musica. Beethoven pianista, improvvisatore (e accenni al Fantasieren per tutto l'Ottocento e i primi del Novecento), compositore, imprenditore. Il concerto del 1808 al Theater an der Wien, la Fantasia Corale.

Clementi, Diabelli, Kleber, musicisti e imprenditori. La morte di Beethoven e il rovesciamento del paradigma di Tinctoris sui musicisti defunti. La Bach Renaissance. Il Lied romantico e la sua circolazione. La creazione dei concetti di "musica classica" e di "musica popolare", e la musica che non rientra in nessuna delle due categorie (le musiche d'occasione, di intrattenimento, da ballo, ecc.). La carriera di Stephen Foster e il minstrel show, fino al 1865

La vita musicale a Napoli nella prima metà dell'Ottocento. Opera, salotti, posteggiatori, viggianesi, improvvisatori. Guillaume Cottrau e i Passatempi musicali. "Funesta che lucivi". "Te voglio bene assaje" e il concorso di Piedigrotta. La sospensione di Piedigrotta dopo il 1861. I locali di intrattenimento: cafè chantant, cafè concert, music hall, café cantante, café Aman, vaudeville. Accenni ai distretti editoriali, vicini ai quartieri del divertimento. Le sinergie fra musica dal vivo ed editoria. Il Salone Margherita e la ripresa di Piedigrotta (1878). "Funiculì funiculà", "Marechiare", "O sole mio". Funzione del ritornello nella canzone e nell'economia del cafè chantant/music hall.

L'editoria musicale negli USA dai Gay Nineties ai primi due decenni del Novecento. Tin Pan Alley: origini del nome e funzionamento. Le invenzioni del fonografo e del grammofono: limiti tecnici, primo sviluppo della fonografia, problemi industriali, influenze sui repertori, la fonogenia. J.P. Sousa, musicista e lobbista. Editoria e fonografia.

Musiche migranti. La musica che precede la globalizzazione (Attali). Il fado, il flamenco, il tango. Dal cakewalk al ragtime.

Dal ragtime al jazz. Il successo discografico della Original Dixieland Jass Band e le sue implicazioni (una musica non scritta...). Il blues: origini, struttura, aspetti melodici, armonici, organologici. Il blues rurale e le campagne di ricerca dei Lomax. Il blues urbano, Ralph Peer e i race records. Il boom della discografia negli anni '20.

La musica hillbilly e i vari sottogeneri (folk, old time, bluegrass, ecc.). La polka e le voci in close harmony. La produzione di Tin Pan Alley dagli anni '10 agli anni '40. Variety show, musical comedy, standards. Il society verse, la tecnica delle liste. La forma (V)AABA e la funzione del verse.

Il Copyright Act del 1909, la fondazione dell'ASCAP (e SACEM, SIAE, Convenzione di Berna). I diritti fotomeccanici. La clausola per coprire invenzioni future e quella sulla necessità del lucro. La radio. Il sistema statale europeo e quello commerciale negli USA. La pubblicità, gli studi di psicologia sociale, le format radio, l'imposizione del pagamento dei diritti. La controversia NAB/ASCAP e la fondazione di BMI. Conseguenze sul broadcasting musicale e sul gusto degli americani. La radio come concorrente del disco e la crisi del '29. Il mercato discografico 1921-1959. La tripartizione del mercato nel dopoguerra, rhythm and blues e country and western.

La trasmissione dei dischi alla radio, i dj, la payola, lo sciopero dei musicisti e le conseguenze sulle carriere dei cantanti. Vernacular dances negli USA dal charleston al Lindy hop. Il declino delle big bands, l'ascesa dei combos r&b. I juke joints. La canzone italiana e la radio dal 1918 al 1943. Le audizioni e la filiera editoriale, i direttori delle orchestre. Presenza del jazz, i direttori delle orchestre, canzoni di fronda. Giulio Razzi e la fondazione del Festival di Sanremo.

Il registratore a nastro: invenzione, diffusione, funzioni (nella radio e nella discografia). Les Paul e Mary Ford. Il rock 'n' roll. Perché nel 1955-1965, negli USA? Blackboard Jungle. Il cinema diffonde il rock 'n' roll. Bill Haley, Elvis Presley, le versioni "purgate".

Alcune strutture formali di canzoni, rilevanti negli USA nel dopoguerra: (V)AABA(BA), VR, blues. Alternative al rock e il ruolo delle majors (e dell'ASCAP) negli anni '50. Anka e Sedaka, i giovani crooners adolescenti (schlock rock). Buddy Holly e Everly Brothers.

La RAI nel dopoguerra. La Commissione di Ascolto: funzionamento e influenza. Il Festival di Sanremo dal 1951 al 1958. Gli autori-interpreti: come mai emergono negli anni '50? (Accenni alle differenze fra la canzone italiana pre-Modugno e il cinema neorealista).

La chanson e gli chansonniers, da Bruant agli ACI. Il Cabaret. Brecht, Weill e Eisler. Influenza su Dylan e sugli intellettuali italiani del secondo dopoguerra (accenni al Cantacronache). Trenet, Brassens, Brel.

Vian, Ferré, Aznavour, Bécaud. La bossa nova: condizioni economico-sociali del Brasile del dopoguerra, la combinazione Tin Pan Alley/samba/Villa Lobos. Jobim, Gilberto, Buarque, diffusione negli USA (Stan Getz), in Europa (Orfeo Negro, Cannes), in Italia. "Anche gli stonati hanno un cuore". Le cover: interessi divergenti fra editori e discografici. La nascita del termine "cantautore" come alternativa a chansonnier. Cambiamenti nell'industria discografica italiana alla fine degli anni '50. Bindi, Gaber, Paoli, Meccia.

"Il cielo in una stanza" (3 versioni), svolta per i cantautori e la discografia. I cantautori dimenticati: Meccia, Fidenco, Donaggio, e quelli canonizzati: Endrigo, Tenco, De André (fino al 1963). Il Cantacronache, le ricerche sul canto popolare e sociale, il NCI, Bella ciao (la canzone – storia delle due versioni – e lo spettacolo del 1964).

Il folk revival negli USA: Lomax, Guthrie, i Weavers, il maccartismo, il folk commerciale fine anni '50, la scena newyorchese, Dylan (fino al 1964). Ewan MacColl (accenni), il folk revival inglese, i folk club, le radio ballads. Lo skiffle: repertori e strumenti. Lonnie Donegan, i Quarrymen.

Il rock strumentale negli USA e le surf bands. The Shadows. I Beatles dagli esordi al 1964.

La British Invasion. Stile e modalità produttive dei gruppi inglesi 1964-1966. Gli standard industriali USA e la reazione alla British Invasion. Il bitt e le cover. Le cover negli anni '50 e '60, strategie e tecniche.

Figure e istituzioni dell'economia della musica (artista, autore, editore, casa discografica, produttore, manager, promoter). I Beatles dal 1966 al 1967. "Tomorrow Never Knows", "Strawberry Fields Forever", Sgt. Pepper's come primo disco-opera nella popular music.

Il 1967: i Procol Harum, le due tastiere, Bach (e le varie controversie su WSOP); Sgt. Pepper's e la prima globalizzazione dell'industria discografica; "All You Need Is Love" e la prima trasmissione satellitare di intrattenimento. La Summer of Love e la controcultura ("We Love You"). I Pink Floyd, il primo album e i primi concerti (intervista con Hans Keller, The Look of the Week). Psichedelia USA (H.P. Lovecraft) e pre-progressive (Days of Future Passed). La nuova generazione di musicisti e i metri additivi (e le influenze classiche, jazz e folk). Time Out e la sua influenza. 1969: "Living in the Past" e "Do What You Like". I metri additivi come richiesta/imposizione di ascolto contemplativo, contro il ballo. L'accumulo di elementi che costituiranno la convenzione del progressive rock.

L'Ordinanza di Ripartizione Musica della Siae. Principi generali e classi dell'Ordinanza del 2014; principi generali e aspetti del ballo dal vivo dell'Ordinanza 2016.

Nuova musica, avanguardie, musica sperimentale nel secondo dopoguerra. Dalla dodecafonia al serialismo integrale. Musica concreta e musica elettronica. Sostegno pubblico e privato alle attività musicali in Europa e negli USA. Gli studi delle radio e Darmstadt. John Cage.

Musica processuale e minimalismo dal 1963 al 1976. La Monte Young, Terry Riley, Steve Reich, Alvin Lucier, Philip Glass. Rapporti con la popular music.

Musica e tecnologia: dalla stereofonia alla loudness war.


Materiale di studio:

F. Fabbri, Around the clock. Una breve storia della popular music, Utet, Torino, 2016. Va studiato tutto, con particolare riferimento agli sviluppi delle tecnologie, dell’industria musicale, dei media;
F. Fabbri, L’ascolto tabù, Il Saggiatore, Milano, 2017;

e inoltre i seguenti materiali disponibili sul sito (Area download):

Il management degli artisti e l'organizzazione della musica dal vivo (popular music) (presentazione PowerPont, file protetto, richiede password)
Il mercato discografico negli USA, 1921-1980 (file protetto, richiede password)
Il mercato discografico in Gran Bretagna, 1955-2005 (file protetto, richiede password)
Auditel – Quadro Generale
Auditel – Rilevazione settembre 2007
Auditel – Evoluzione metodologica

Rapporto Ask Musica 2006
Commento di Musica e Dischi sul Rapporto Ask Musica 2006
Rapporto Ask Musica 2007
Economia della Musica in Italia. Rapporto 2010 (IULM)
Fatturati di alcune imprese italiane nel 2001
Fatturati e utili dei primi 20 gruppi italiani nel 2004 e 2005 - Industria musicale nel 2004
Rapporto Siae Musica 2004
Ordinanza di Ripartizione Siae 2001
Ordinanza di Ripartizione Siae 2003
Ordinanza di Ripartizione Siae 2007
Estratto dal Bollettino Siae 2/2011 (contiene l'Ordinanza di Ripartizione Siae 2011)
Esempio schematico di di ripartizione semestrale di diritti della classe III-TV (spreadsheet Excel)
Legge163, 30 aprile 1985 (istituzione del FUS)
Legge 800, 14 agosto 1967 + DL 134, 23 aprile 1998 (trasformazione degli enti lirici in fondazioni)
Decreto 21 dicembre 2005 (criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività musicali in corrispondenza agli stanziamenti del FUS)
Relazione sull'utilizzazione del Fondo Unico per lo Spettacolo. Anno 2004
Ripartizione FUS 2010
Presentazione FIMI 2004 (file PowerPoint)
Discografia, contrattualistica e copyright negli USA e in Europa

Rispetto a tutti questi materiali viene richiesto di conoscerne a grandi linee il contenuto e di saperne riferire i principali dettagli: per le cifre, gli ordini di grandezza, per le istituzioni non l’elenco completo ma la tipologia e alcuni esempi, per leggi e regolamenti i tratti principali del funzionamento.

Letture integrative (non obbligatorie):

M.W. Krasilovsky, S. Shemel, This Business of Music. The Definitive Guide to the Music Industry, 9th Edition, Watson-Guptill Publications (Billboard Books), New York, 2003.
D.S. Passman, All You Need to Know About the Music Business, UK Edition, Penguin Books, London, 1998.
Geoffrey P. Hull, The Recording Industry. Second Edition, Routledge, New York, 2004.